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venerdì 29 gennaio 2010

Autosvezzamento


Durante l’ultimo incontro del nostro spazio mamme “Mamma ti ascolto” il Dott. Lucio Piermarini ci ha parlato dell’autosvezzamento, un tema che la nostra Associazione tratta già da diversi anni.
Questo tipo di approccio allo svezzamento del bambino, moderno ed antico allo stesso tempo, è il naturale proseguimento dell’allattamento al seno a richiesta.
Le nostre nonne o le nostre bisnonne svezzavano i loro bambini in modo del tutto naturale, stando sempre con loro, ad un certo punto i bambini chiedevano lo stesso cibo mangiato dai genitori e piano piano si sostituivano da soli il latte: si autosvezzavano.

E’ quello che succederebbe in natura, i nostri cuccioli prenderebbero esempio da noi e piano piano comincerebbero autonomamente ad iniziare gli assaggi e saprebbero da soli come regolarsi con le quantità.

Ad un certo punto che cosa è cambiato?

Pensando di dare ai bambini un’alimentazione “più sana” qualcuno ha pensato bene di cambiare questa abitudine alimentare. Sono nati così gli omogeneizzati e con essi anche il business che ne è derivato .
Le mamme sono state convinte che gli unici alimenti adatti per i loro bambini erano quelli confezionati, e l’inizio dello svezzamento è stato anticipato sempre di più..portandolo , in alcuni casi anche a 3-4 mesi.
Un’età così precoce ha iniziato a creare una serie di problemi: dalle allergie alle semplici “proteste del bambino”.
Le allergie dovute con uno svezzamento troppo precoce, hanno fatto in modo di optare per un inserimento degli alimenti “a scaletta”, uno per volta per individuare tempestivamente l’alimento che provocava allergia.
Ma la scaletta classica è ricca di controsensi, un esempio? Si dice di non mettere sale perché ai bambini non si può dare e poi cosa si suggerisce? Di mettere il parmigiano che è pieno di sale, è decisamente un po’ strano..

Quindi come si inizia lo svezzamento? Anzi…se vogliamo essere più precisi..

Come si inizia l’alimentazione mista? (Latte e altri cibi)

Inanzitutto il bambino dovrebbe trovarsi a tavola con i genitori, per osservare tutto quello che succede, per lui è fondamentale partecipare all’esperienza dei pasti e non essere messo in un cantuccio perché “altrimenti rompe”. Dovrà cominciare a capire come si nutre la sua famiglia altrimenti chissà… visto che per lui nutrimento è uguale a latte (dal seno o dal biberon) visto che i genitori non si attaccano mai ad un seno o un biberon cosa penserà? Che mamma e papà non mangiano mai ?
Ad un certo punto il bimbo inizierà a chiedere quello che mettono in bocca i genitori, vorrà sperimentare anche lui .
E’ possibile dargli quindi un pezzettino di quel che richiede.
Il bimbo metterà in bocca questa “cosa nuova” la studierà, come studia qualsiasi altra cosa che mette alla bocca, ad un certo punto questa “cosa nuova” in bocca svanisce e rimane il sapore. Un sapore che il bambino già conosce, perché lo ha assaggiato già nel liquido amniotico e/o nel latte materno.
A questo punto se il bambino lo desidera ne chiederà ancora…

Cosa è possibile dargli?

Tutto. Non ci sono controindicazioni. L’importante è rispettare la richiesta del bambino. Dare solo se richiesto. Non c’è bisogno di proporgli nulla.

Come fa il bambino a regolarsi da solo?

Il bambino è nato per sapersi autoregolare, come ogni cucciolo, per questo l’allattamento dovrebbe essere a richiesta e così anche lo svezzamento.

Da quando è possibile cominciare?

Già da 4 mesi l’apparato digerente del bambino è un grado di digerire tutti i cibi, però non è pronto il resto del corpo, non sa sostenersi e non sa afferrare bene.E’ solo verso i 6 mesi che tutto il corpo sarà pronto a ricevere altro cibo al di fuori del latte, quindi è questo il tempo opportuno che bisogna aspettare prima di iniziare.

Quindi ricapitolando…

A partire dai 6 mesi, anche il bambino potrà mangiare quel che mangiano i genitori a patto che:
- Il bambino sia seduto a tavola con i genitori
- Gli si dia qualcosa solo quando è richiesto
- Gli si proponga una giusta varietà di cibi
- Ultimo punto ma molto importante: i genitori devono avere un’alimentazione sana, solo così anche il bambino potrà averla a sua volta.

2 commenti:

  1. Leggendo questo articolo mi sento meno "mamma snaturata"
    io ho allattato esclusivamente al seno fino ai 6 mesi, poi ho cominciato, come da indicazioni del pediatra, a fare brodo, passato..etc..etc..

    ma ho buttato via tanta di quella roba che mi sentivo ogni volta in colpa, sia verso i miei bimbi che non avevano mangiato, che per via dello spreco di cibo.

    alla fine, (senza essere consapevole di attuare l'auto svezzamento) ho cominciato a far spiluccare ai miei bimbi ciò che mangiavamo noi a tavola, e così verso l'anno, mangiavano ciò che mangiavamo noi...magari evitavo di fare cose piccanti o troppo pesanti, ma ciò che mangiavamo noi, lo mangiavano pure loro.
    In effetti i primi due figli mangiano qualunque cosa, dal cavolfiore alla lingiua di bue
    la terza mangia di tutto... ma pochissimo :-/

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  2. Complimenti per come avete riassunto la cosa, molto ben fatto, chaiero e semplice! Mi chiedo solo quand'è che molte delle persone che vedono ancora l'autosvezzamento con molto sospetto, lasceranno cadere i paraocchi e vorranno iniziare a vedere le cose come sono...
    Ecco qui la mamma di una bimba "autosvezzante", che all'autosvezzamento ci crede così tanto da aver aperto con altre "colleghe" uno spazio in cui i genitori si possano confrontare. Velo segnalo: www.autosvezzamento.it

    Complimenti per questa vostra associazione :)

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