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giovedì 22 luglio 2010

Pausa Estiva

CIAO A TUTTI!!!
LE MAMME DELL'ASSOCIAZIONE SONO IN PAUSA ESTIVA. RIPRENDEREMO LE ATTIVITA' NEL MESE DI SETTEMBRE.
NEL FRATTEMPO SIAMO DISPONIBILI PER E-MAIL (nascereincasaumbria@libero.it) OPPURE TRAMITE TELEFONO (388/92.65.160)

giovedì 3 giugno 2010

CRESCINSIEME

Avrete notato la nostra assenza sul web..ma dove eravamo finite?
Siamo state molto impegnate, tra bimbi, casa, famiglia, lavoro... e associazione. In questo periodo infatti c'è stato un grande impiego di forze per creare un nuovo evento che si è svolto nella città di Terni:
La prima edizione di CRESCINSIEME, laboratori creativi steineriani per bambini da 3 a 8 anni.

LABORATORIO DI PITTURA



BIOMERENDA




TEATRINO "LE OCHE SELVATICHE"

UN PO' DI NOI...


I NOSTRI MANUFATTI E I NOSTRI LAVORI

LA MOSTRA DI PITTURA DEL PITTORE M.M.ROSSI

LA NOSTRA SELEZIONE DI LIBRI...

IL PERCORSO FIABA "LIBERIAMO LA PRINCIPESSA"

Insomma una evento "in grande" che ha riscontrato un grandissimo successo.

Grazie veramente a tutti per la presenza e la collaborazione e grazie a tutte le mamme di NICU per l'anima che ci hanno messo nell'organizzazione.

Al Tempo dei Tempi venne dallo Spirito del Cielo

lo Spirito dell'Essere della Terra.

In preghiera disse:

"So come parlare allo Spirito dell'Uomo, ma ti chiedo ancora

quel linguaggio con cui il Cuore del Cosmo

può parlare al Cuore dell'Uomo!.

Allora il benevolo Spirito del Cielo donò

all'implorante Spirito della Terra

l'ARTE"

R. Steiner

domenica 9 maggio 2010

Mamme...

Le mamme sono sempre perfette..


coccolano...


ridono...



giocano ...


scherzano ...



si lanciano all'avventura ...

regalano sorrisi e carezze ...




Ma le mamme sono anche imperfette...



si arrabbiano, sbagliano, si lasciano andare, piangono, hanno i loro momenti di sconforto, di sensi di colpa, di solitudine…



Per fortuna a sostenerle ci sono i bambini …


..che non smettono mai di insegnare loro quanto la mamma sia importante…




Lo so che ti scoraggi
quando trovi le mie impronte
sui mobili e sui muri:
rallegrati però che sto crescendo
e rimarranno un ricordo solamente.
Perciò io ti regalo le mie impronte
perché tu possa, un giorno ben lontano,
vedere com'erano piccine le mie man
al tempo in cui cercavan le tue mani.



...è la loro guida e il loro punto di riferimento ...




Fare la mamma è il più bel mestiere del mondo, ma anche il più difficile…

Tutte le Mamme sono perfette ...Tutte le Mamme sono imperfette

..qualsiasi mamma per il proprio bambino è la mamma più perfetta che ci sia…








"Ma dimmi, babbo mio, come hai potuto indovinar da te proprio la mamma che volevo io ? Proprio la mamma che va ben per me?"

L. Schwarz
TANTI AUGURI A TUTTE LE MAMME!

mercoledì 5 maggio 2010

Cosa mettere nella valigia per l'ospedale?




Se si sceglie partorire in ospedale, uno dei tanti preparativi che bisogna fare è quello della valigia, ma che cosa mettere?
Di solito è l’ospedale che indica cosa occorre per i giorni di degenza sia per la madre che per il bambino e talvolta sono anche alcuni negozi che si “prodigano” ad aiutare la futura madre nel riempire (anche troppo) la valigia.


Vi diamo delle nostre piccole indicazioni:

Per la madre occorre:


- camicie da notte, che siano adatte e comode per poter partorie, e soprattutto per poter allattare (ad es. quelle che si abbottonano nel davanti)
- gli assorbenti per il dopo parto che sono molto più grandi di quelli che vengono utilizzati durante il ciclo mestruale
- mutandine a rete che permettono di far traspirare la pelle e sono anche veloci da lavare ed asciugare (i primissimi giorni dopo il parto si rischia di macchiarsi più volte con le perdite di sangue)
- la classica pochette con tutto l’occorrente per l’igiene della persona, asciugamani ect.
- la cartellina con l’ecografia del bimbo e le analisi del sangue ed eventuali esami fatti nel corso della gravidanza,
- caramelle/ cioccolato e acqua che vi serviranno durante il travaglio, soprattutto se sarà lungo il corpo della madre avrà bisogno di zuccheri e soprattutto di idratazione.
- consigliamo anche un tiralatte, soprattutto se si sceglie di partorire in un ospedale sprovvisto di rooming-in, e dove purtroppo vi è una rigidità nel poter allattare il proprio bimbo ( ahimè!)

Per il bambino:


-il cambio composto da body/ tutina, questo varrà a seconda del vostro gusto e della stagione in cui nasce il vostro bambino( anche se dentro gli ospedali è sempre estate). Considerate di portarvi almeno 2/3 cambi e valutate bene che temperatura potrà fare all'uscita dell'ospedale.
-Un cappellino che servirà a coprire la testolina del neonato subito dopo la nascita, utile per lo sbalzo termico che subirà
-per quanto riguarda i pannolini , di solito vengono forniti dall’ospedale, come del resto anche i lenzuolini
- è molto comoda anche la fascia porta-bimbo per avvolgerlo e portarlo con voi

sabato 1 maggio 2010

Una buona merenda?

Oggi ci rivolgiamo a voi cari mamme, papà e lettori, vorremmo darvi la parola ...

Parliamo di merende casalinghe per sostituire le merendine industriali.

Quali idee suggerite? Quali sono i vostri segreti "all'ora di merenda"? Quale merenda elaborata il giorno prima o ricettina last minute proponete ai vostri bimbi o ai loro amichetti?

Coraggio, attendiamo le vostre risposte...

venerdì 30 aprile 2010


"Il bambino è il maestro dell'uomo"
Maria Montessori

domenica 25 aprile 2010

Fino a quando allattare?

"Young woman nursing her child" 1908, Manchester, Southern Vermout Arts Centre

Una domanda che si pongono spesso le madri, soprattutto a partire dai 6 mesi del bambino, è quella di sapere fin quando bisognerebbe allattare.

L’organizzazione mondiale della sanità indica come sia importante, dal punto di vista medico, allattare in modo esclusivo per i primi 6 mesi, per poi iniziare in modo graduale lo svezzamento o l’alimentazione complementare, sottolineando comunque l'importanza di continuare ad allattare il proprio bambino almeno fino ad un anno compiuto , e se si può almeno fino ai suoi 2 anni.

Per molti magari sembrerà eccessivo ma in realtà, attraverso studi, si è visto che prolungando l’allattamento al seno non si fa altro che rafforzare il sistema immunitario del bambino, fattore fondamentale in quel periodo che coincide con l’inserimento all’asilo.

Ma non è importante solo da punto di vista medico, ma anche dal punto di vista emotivo ed affettivo, sia per la madre che per il bambino. Prolungando l’allattamento al seno, contrariamente a quel che si pensa, non si vizia il bambino e non si rende più insicuro anzi, pian piano il bambino acquisterà sicurezza e, col passare del tempo, sarà sempre più autonomo e curioso di conoscere il mondo e cercherà il seno solo quando sentirà il bisogno di ritrovare "l’intimità" con la propria madre.

Comunque, qualsiasi siano le indicazioni dell'OMS, è importante ricordare che l'allattamento al seno è una pratica fatta in due, quindi l'ideale per sospenderlo è che ci sia un accordo tra la coppia mamma-bambino.

Se la mamma decide che è il momento di smettere basterà un pò di pazienza e decisione e il bambino si adeguerà al cambiamento.

Come sottolineiamo spesso, qualsiasi scelta è personale e NON discutibile e non deve essere fonte di stress.

domenica 18 aprile 2010

Le coliche del neonato

Per colica si intende un dolore addominale, generalmente causato da stasi di gas nell’intestino.

Si sente spesso dire che tutti i bambini soffrono di coliche, soprattutto nelle ore serali.

Ma è veramente così?

In realtà nella maggior parte dei casi i momenti di stanchezza serale vengono scambiati per delle coliche, i bambini diventano tutti rossi, piangono, sgambettano e a volte esce anche un po’ di aria. Però questo è un modo naturale di piangere per un bambino, che non sa localizzare il pianto e fa la sua richiesta con tutto il suo corpo.

Quindi nella maggior parte dei casi NON sono coliche.

E se invece ci sono veramente come si riconoscono?


Se sono vere coliche il pianto è prolungato e soprattutto inconsolabile.
Non c’è consolazione che tenga e alla fine cesserà improvvisamente appena passata la crisi.

È una situazione sempre difficile da gestire, sentendo e vedendo il proprio bambino che piange disperatamente rannicchiando e stirando nervosamente le gambe, i genitori si sentono abbattuti e preoccupati e vorrebbero fare e dare di tutto per lenire il suo dolore.

Purtroppo non c ‘è una vera e propria soluzione, molti pediatri prescrivono delle gocce, ma non è dimostrata la loro efficacia, bisogna solo consolare ed essere presenti con il proprio figlio.
Infatti tenere in braccio il bambino, facendogli sentire il nostro calore, il nostro profumo, e la nostra condivisione del suo dolore, farà in modo che lui si sentirà al sicuro e riuscirà a superare il momento nel migliore dei modi.
Ricordiamoci che i bambini sentono qualsiasi stato d’animo dei genitori, se riusciamo a trasmettergli tranquillità sarà lo stesso bambino che, col passare dei giorni, potrà acquisire modi diversi per superare il momento: ci sono bambini, che si aiutano attraverso il pianto, altri che si consolano con il calore del seno, altri con la musica.

Infine è utile sapere che è stato verificato che i bimbi allattati al seno sono meno soggetti al fenomeno rispetto a chi viene allattato artificialmente.

mercoledì 14 aprile 2010

La crosta lattea

Che cos'è la crosta lattea?

Sono delle piccole crosticine di sebo, di colore bianco-gialline, presenti sul cuoio capelluto dei bambini.
Si chiama "lattea" , in realtà con il latte non c'entra nulla, se non il fatto che è estremamente frequente in bambini che hanno un'età in cui la loro alimentazione è costituita esclusivamente da latte.

A cosa è dovuta?

E' dovuta al rilascio degli ormoni della gravidanza, esattamente come le bollicine rosse del primo mese di vita.

Cosa comporta?

Non comporta nulla, non è fastidiosa per il bambino nè causa altri tipi di problemi, l'unico inconveniente, se si vuol chiamar così, è di tipo estetico.

In rari casi può diventare spessa e di colore marroncino, solo in questa situazione può essere ricettacolo di infezioni batteriche.

Come si cura?

Poichè è dovuta ad un rilascio ormonale, sono del tutto inutili eventuali diete proposte alla madre (ad esempio l'eliminazione dei latticini dalla sua dieta).

Essendo solo un fatto puramente estetico non è necessario eliminarla, scomparirà da sola nel giro di qualche mese (anche se potrà ricomparire successivamente, più volte, per poi scomparire definitivamente quando il bambino avrà qualche anno).

Nel caso in cui invece sia spessa e di colore marroncino allora si può ammorbidire con qualche goccia di olio ed eliminarla, delicatamente, con un piccolo pettinino.

lunedì 12 aprile 2010

E se fosse cesareo?

Uno dei post più letti del nostro blog è parto naturale dopo parto cesareo. In effetti ciò che le donne vogliono, come emerso più volte durante i nostri incontri tra mamme, è un parto naturale. Talvolta però è necessario il ricorso alla chirurgia. Ma noi donne siamo preparate a tale evenienza e la affrontiamo con serenità?

Domani, 13 aprile, presso il nostro spazio “Mamma ti ascolto”, tratteremo il tema del parto cesareo. Tutte le donne in gravidanza sono invitate a partecipare, per conoscere un po’ più da vicino questa eventualità, di solito meno dibattuta nei corsi di preparazione al parto; ma anche tutte le mamme che hanno avuto questa esperienza sono le benvenute per condividere con noi il loro vissuto.

Cercheremo con voi di riflettere su questa realtà e di trovare insieme il modo per vivere al meglio la nascita del proprio bambino.

VI ASPETTIAMO NUMEROSE!

L’incontro si svolgerà presso i locali della Basilica di San Valentino a Terni, in Via Papa Zaccaria n.12, dalle ore 16,30 alle 18,30 circa.

mercoledì 7 aprile 2010

La Mastite


La mastite è un'infiammazione del tessuto mammario che può evolversi in un’infezione del seno (mastite infettiva) che provoca alla mamma stanchezza e febbre alta, la pelle del seno appare rossa, gonfia ,calda e dolorante.
A cosa è dovuta?
La mastite può essere l'evoluzione di un ingorgo mammario non risolto, ossia un ristagno di latte nel seno che non è stato sufficientemente drenato.
Per drenare bene il seno, evitando così un ingorgo mammario, è necessario attaccare correttamente e regolarmente il bambino (avvalendosi se necessario anche dell'ausilio di sistemi di svuotamento).
A volte la mastite può essere conseguenza di un forte stress della madre oppure di un trauma al seno (per esempio un urto).
Le complicazioni (ossia quando si infetta) sono dovute alla penetrazione di batteri nel tessuto mammario.


Come curarla?

- Innanzitutto bisogna farsi visitare dal medico, che accertaterà che si tratti di mastite, nel caso di infezione dovrà essere curata con l’antibiotico

- si può alleviare il dolore con degli impacchi di acqua calda sul seno prima della poppata o prima di spremersi il latte
- il gonfiore si può ridurre con acqua fredda tra una poppata e l’altra
- offrire il seno, anche quello malato, almeno ogni due ore
- riposarsi e bere molti liquidi

E' importante ricordarsi che con la mastite la madre deve continuare ad allattare , anzi questo l’aiuterà a guarire più rapidamente.

lunedì 5 aprile 2010

Sportello Mamme


Vuoi consigli sull'allattamento? Vuoi chiederci informazioni sul parto? Vuoi tesserarti o sostenerci? Vuoi sapere di più sulle nostre iniziative? Oppure desideri semplicemente avere un confronto con altre mamme?
Vieni a trovarci nel nostro nuovo SPORTELLO MAMME
Il I , II e III martedì del mese nei locali della Basilica di San Valentino in
Via Papa Zaccaria n. 12 - Terni
dalle ore 17.00 alle ore 18.00
TI ASPETTIAMO!

domenica 4 aprile 2010

Buona Pasqua

Claude Monet - Impressioni, sol levante
NICU VI AUGURA UNA BUONA E SERENA PASQUA!

lunedì 29 marzo 2010

I BAMBINI IMPARANO CIO' CHE VIVONO





Se il bambino viene criticato,
impara a condannare.
Se vive nell’ostilità,
impara ad aggredire.
Se vive deriso,
impara la timidezza.
Se vive vergognandosi,
impara a sentirsi colpevole.
Se vive trattato con tolleranza,
impara ad essere paziente.
Se vive nell’incoraggiamento,
impara la fiducia.
Se vive nell’approvazione,
impara ad apprezzare.
Se vive nella lealtà,
impara la giustizia.
Se vive con sicurezza,
impara ad avere fede.
Se vive volendosi bene,
impara a trovare amore e amicizia nel mondo.


di Doretj Law Nolte
tradotta dall'inglese dalla Dott.ssa Eva Lewin


domenica 28 marzo 2010

Allattare sdraiate

E’ possibile allattare da sdraiate? Quali sono i vantaggi e gli svantaggi?

Oggi cercheremo di rispondere a queste domande:

Allattare da sdraiate può essere molto comodo, soprattutto la notte. Mettendo il bambino vicino a sé, quasi non ci si accorge di essersi svegliati nel cuore della notte, il latte di mamma è un sonnifero naturale, per il bambino e per la mamma stessa, gli ormoni giocano bene, ed entrambi vengono presi da una gran sonnolenza. La posizione, il calore del corpo, il silenzio e il buio della notte fanno il resto e contribuiscono a un dolce riaddormentamento di mamma e cucciolo.

Ma questo meccanismo può essere pericoloso? C’è il pericolo che il bambino, soprattutto un neonatino, possa essere schiacciato?

In condizioni normali questo non avviene, mamma e bambino sono programmati dalla natura per essere in simbiosi tra loro e questo meccanismo fa sì che la mamma sia sempre vigile sul suo piccolo. Addirittura il dormire insieme è una delle forme di prevenzione della SIDS, la morte in culla, poiché il respiro di mamma e bambino, nel sonno vicino, tende a prendere lo stesso ritmo.

Ma questo è sempre vero ? Esistono reali situazioni di pericolo?

Se la mamma assume antidepressivi, alcool, droghe o è fumatrice ( o lo è stata in gravidanza), allora queste condizioni favorevoli tendono a mancare. Meglio evitare il co-sleeping e l’allattamento da sdraiate, proprio perché sussiste il pericolo di addormentarsi.

E se si ha paura del papà?

Se la paura di schiacciare il piccolo è derivata dalla presenza del papà nel lettone, allora è sufficiente spostare il piccolo solo dal lato della mamma e mettere dall’altro lato, una sbarra, degli asciugamani arrotolati o un lettino legato al lettone.
Quest’ultima può essere una buona soluzione per chi non vuole fare co-sleeping ma vuole comunque avere il bambino vicino durante la notte. Se si toglie una sbarra al lettino, questo si può accostare al lettone e si possono legare insieme (se sono della stessa altezza). In questo modo il bambino rimarrà nel suo lettino ma la mamma sarà accanto e potrà allattarlo ad ogni richiesta.

Ma come si allatta sdraiati?

Le condizioni per avere un buon attacco sono sempre le stesse (spiegate ampiamente in questo post).
Non è necessario cambiare fianco, quando si offre l’altro seno, si può tranquillamente rimanere nello stesso lato , ruotando leggermente le spalle.

mercoledì 24 marzo 2010

Il bambino non è un elettrodomestico







Oggi vorremmo condividere con voi i passi di alcuni paragrafi del libro
Il bambino non è un elettrodomestico
di Giuliana Mieli, in cui si parla dell’importanza dell’affettività dell’individuo.









In questo libro ci ha colpito la descrizione quasi poetica di quello che accade durante la gravidanza per una madre, un padre e il loro bambino, la relazione stretta e forte del concepimento, la discesa e l’accoglimento dell’uovo fecondato nell’accogliente utero, luogo adatto entro cui la vita possa esprimersi.







“[]…Durante la gravidanza la natura agisce sulla madre e sul corpo, inducendo in lei il ruolo della nutrice, inoltre i cambiamenti fisici ed emotivi della madre sono il principio per un atteggiamento di cura materno. La gravidanza e il parto sono eventi che ci fanno comprendere l’esistenza dell’uomo.
La natura esprime la cura e la preoccupazione per la nuova vita attraverso la fisicità e l’emotività materna, perché è li che il bambino si forma. Il piccolo umano infatti non si forma nell’utero materno come un budino nello stampo: al contrario è il contenitore materno che gradualmente si dilata ad assumere la forma e a circoscrivere la sagoma del feto che cresce. E’ la mamma infatti che si adatta è un materno che contiene e non comprime. Sarà così anche dopo il parto, la mamma dovrà rinunciare dapprima a molto, se non tutto del proprio spazio e del proprio tempo per riguadagnare la propria autonomi e libertà solo lentamente: tutto questo avverrà nel piacere, se accompagnato dall’emozione straordinaria della maternità.
Dalla parte del bambino, all’interno dell’utero ha tutto quello che ha bisogno, tutto è presente come deve essere, il corpo della mamma da sicurezza, e con il suo appagamento totalizzante, non potremmo spiegarci l’aspirazione umana al raggiungimento della felicità: la cerchiamo perché l’abbiamo provata.
Il papà invece durante la gravidanza non è ancora direttamente, fisicamente implicato nel rapporto con il bambino, con lui comunica in maniera indiretta attraverso la mamma; è lui che funge da riferimento, razionalità e sostegno e che permetterà in seguito la separazione.
Non a caso nel momento del parto la mamma spinge il proprio bambino verso la vita e il papà lo accoglie nelle sue braccia….[]”


lunedì 22 marzo 2010

Alimentazione sana



Abbiamo detto diverse volte che per essere in salute è necessario avere un’alimentazione sana e fare movimento.
Ma cosa si intende per alimentazione sana?
Al giorno d’oggi siamo bombardati di informazioni sull’alimentazione e sulle sostanze che ci dovrebbero far bene.
Tutte queste sostanze hanno certamente effetti benefici ma, se bisogna andar dietro a tutto quello che viene suggerito, si rischierebbe di impazzire.
In realtà per avere un’alimentazione sana è sufficiente conoscere e mettere in pratica alcune semplici informazioni:
- Mangiare tanta frutta e verdura (almeno 5 porzioni al giorno)
- Non utilizzare eccessivo condimento, riscoprendo il sapore naturale dei cibi (l’olio di per sé non fa male, ma utilizzarne un bicchiere per volta si)
- Sarebbe opportuno utilizzare pane integrale ( e altri alimenti che utilizzino farina integrale). Ovviamente sappiamo che a volte sono difficili da reperire, se la loro ricerca dovesse diventare uno stress meglio lasciar perdere)
- Limitare l’uso dei grassi ma soprattutto di proteine.
Quest’ultimo è un punto fondamentale, troppo spesso infatti, capita di far attenzione a grassi e zuccheri, “dimenticando” di far attenzione alle proteine.
Si tende così ad abusarne, soprattutto facendo grande uso di carne e latticini.

Infine, dobbiamo sfatare qualche mito:
- I FRITTI
I fritti fanno male? Se si frigge nel modo giusto, no. La temperatura dell’olio deve essere compresa tra 150° e 170° e sarebbe opportuno utilizzare olio di oliva (o oli appositi che resistono ad alte temperatura, in questo caso però diminuiscono le qualità organolettiche).
Per verificare la temperatura dell'olio ci si può avvalere di una friggitrice dotata di appositi strumenti di misurazione. Se si frigge in modo tradizionale invece, è sufficiente ricordarsi di non tenere il fuoco sotto la pentola eccessivamente alto e ci si può avvalere di un cucchiaio di legno o di alcuni stuzzicadenti per verificare la temperatura (quando è al punto giusto intorno al legno si creano delle bollicine). Gli schizzi di olio verso l'alto indicano che la temperatura è troppo alta.
- LE UOVA
Ingiustamente identificate come alimento pesante, in realtà sono preferibili alla carne, ovviamente non bisogna abusarne.
- IL MAIALE
Anche questo povero mammifero è stato sempre additato come pericoloso per l’alimentazione.
In realtà non è diverso da altri tipi di carni, certo, quelle “bianche” sono più digeribili ma hanno comunque le stesse caratteristiche. Meglio consumare poca carne e di tipo diverso.

Ricapitolando una dieta sana prevede l'utilizzo di frutta, verdura, legumi, cereali integrali e tutti gli alimenti di origine vegetale, come la soia, limitando l'uso di alimenti di origine animale (carne, pesce e loro derivati... uova, latticini...), solo 3-4 volte la settimana.
Queste sono regole che valgono in linea di massima, da seguire senza troppo stress, la colazione con il latte, ad esemio, si può lasciare...
Ricordiamoci infine che le regole per la sana alimentazione valgono per tutte le età, a cominciare dallo svezzamento.

sabato 20 marzo 2010

Prevenire e curare le ragadi

A volte l'allattamento al seno procede senza alcun intoppo, a volte però possono nascere piccoli o grandi inconvenienti.



Uno dei problemi più diffusi, legati all'allattamento al seno, è la comparsa delle ragadi. Le ragadi sono dei taglietti più o meno profondi, molto dolorosi, che si formano sul capezzolo e sull'areola, rendendo perciò difficoltoso nutrire il proprio bambino. È facile e naturale scoraggiarsi sentendo dolore durante la poppata, che dovrebbe invece essere un momento rilassante e piacevole per madre e bambino. Cerchiamo allora di comprenderne la causa e di eliminarla.


Le ragadi sono sempre legate alla suzione non adeguata del bambino ed al modo in cui egli si attacca al seno. Il bambino infatti, per estrarre il latte, esercita una pressione ed uno sfregamento con la lingua attorno al capezzolo. Questo movimento può provocare delle ferite se la bocca del bambino non è ben aperta, e ciò è frequente, poiché il neonato deve imparare a poppare. Il suo istinto gli dice cosa fare, ma ci sono alcuni piccoli accorgimenti da seguire per aiutarlo a trovare la giusta strada.


Quindi per prevenire la comparsa delle ragadi è necessario un attacco corretto al seno, ampiamente descritto nel post correlato.


E se le ragadi oramai si sono formate?

NON E' VERO CHE DOVETE SMETTERE DI ALLATTARE!(Anche se vedeste del sangue sgorgare insieme al latte, il vostro bambino lo può tranquillamente succhiare).

Ecco come curarle:

1 ) Correggere l'attacco al seno e la posizione: ciò è FONDAMENTALE, vi farà subito sentire meglio! Smetterete di provare dolore durante la poppata, anche se il seno è ancora ferito!

2 ) Spalmare qualche goccia di latte sul capezzolo e sulla ferita al termine della poppata e lasciare asciugare all'aria.

3 ) Lasciare il più possibile scoperto il seno, in modo che la ferita si asciughi. A tale scopo si può praticare un foro su una vecchia maglietta ed indossarla finché si sta in casa.

4 ) Evitare l'utilizzo di coppette assorbilatte usa e getta, che mantengono sempre umido il capezzolo e l'areola, e prediligere, se necessario, le coppette rigide in plastica, che lasciano comunque il capezzolo al contatto con l'aria.

5 ) Non applicare creme e pomate di alcun genere sulla ferita.

6 ) Utilizzare, se si vuole, la lanolina pura, reperibile in farmacia.

venerdì 19 marzo 2010

Un pensiero per tutti i papà


In questo giorno dedicato a loro, vogliamo spendere qualche parola per tutti i papà. Vogliamo ricordare l’importanza della loro presenza, dalla gravidanza in avanti. Durante l’attesa è lui che sostiene la futura mamma, è lui che accarezza con amore il pancione e parla al piccolo nel ventre materno. Spesso accade che il neonato riconosca la voce paterna voltandosi verso il papà, non appena lo sente parlare, rispondendo al nome o al nomignolo con cui per gli ultimi mesi della gravidanza si è sentito chiamare. È proprio il papà che spesso riesce a calmare i pianti del bebè, cullandolo tra le sue braccia, scaldandolo sul proprio petto. E poi è lui, il papà, ad accompagnare il piccolo nelle esperienze più emozionanti: salti, svolazzi, capriole…e quando il bimbo cresce, corse nei prati, passeggiate in bicicletta... Infine la sapienza del papà, gli insegnamenti che provengono da lui, tutto ciò che il padre dona col cuore, a volte nel poco tempo a disposizione, viene accolto dal figlio con tanta attenzione ed ammirazione: il padre è un modello di riferimento e ciò che si impara da lui diventa un apprendimento…significativo! Ogni papà è l’uomo più speciale del mondo per il proprio bambino! È un gigante, è un principe, è forza e virtù.




Grazie papà per il tempo che dedicate ai vostri figli.



Grazie per l’amore che donate ogni giorno.



Grazie perché condividete con noi la gioia di crescere un figlio.








Ed ecco il nostro regalo per la festa del papà. Solo l'ultima parte di una lirica di altri tempi, che ritrae un padre amorevole, e che vorremmo dedicare a tutti i papà.




L'Usignolo


(...)

Torniamo ora alle nostre care dimore. Quel canto ancora!
Ben volentieri mi tratterrei! Il mio tenero figlioletto,
Che, incapace di suoni articolati,
Storpia le parole col suo balbettio imitativo,
Come vorrebbe posare la manina accanto all'orecchio,
E col minuscolo indice puntato
Imporci d'ascoltare! Ed è mio saggio intento
Far di lui l'amico fedele della Natura. Già riconosce
La stella della sera, e una volta che si svegliò
Stizzito (qualche interno malessere
Era la causa d'una tal stranezza, od un sogno infantile),
Mi precipitai con lui nel nostro giardinetto:
Guardò la luna, e subito placato
Smise di singhiozzare e rise tra sé in silenzio,
Mentre i begli occhi immersi in lacrime trattenute
Luccicavano ai raggi dorati della luna! Beh...
E' il racconto d'un padre. Ma se il Cielo
Dovesse darmi lunga vita, prometto che crescendo
Egli non disimparerà quei canti, sì che alla notte
Egli associ la Gioia! Ancora una volta addio,
Dolce usignolo! Ancora una volta, amici miei, addio!


da Ballate liriche - W. Wordsworth, S.T.Coleridge - 1798


AUGURI A TUTTI I PAPA'!!!!!!!!

martedì 16 marzo 2010

Allattamento e dieta vegetariana


Se una mamma segue una dieta vegetariana, è in qualche modo compromesso l'allattamento al seno del suo bambino?

Assolutamento NO . Chi è vegetariano assume il giusto apporto di proteine con altri alimenti (legumi, uova etc.) perciò non c'è nessuna differenza rispetto a chi segue una dieta di tipo "tradizionale".

Discorso a parte deve essere fatto invece per chi segue una dieta vegan o vegetaliana.
Poichè questo tipo di dieta esclude anche gli alimenti di origine animale (latticini, uova etc.), in questo caso può esserci carenza di vitamina B12.
Non nel bambino ma nella mamma, poichè il suo corpo predilige sempre quello del suo cucciolo, così il latte prodotto avrà sempre il contenuto giusto, adatto per il suo bambino.

La vitamina B12 però, sarà sottratta dalle riserve della mamma e , se non integrata correttamente, potrà provocare qualche disturbo.
In questo caso sarà sufficiente assumere un integratore di questa sostanza, sempre sotto controllo medico.
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