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giovedì 25 febbraio 2010

Alimentazione dei bambini e obesità


Durante l’ultimo incontro di Mamma ti ascolto il dottor Lucio Piermarini ci ha parlato di abitudini alimentari e di rischio obesità, continuando il discorso già avviato sull’autosvezzamento. Il proseguimento viene naturale, infatti quando i bambini crescono le regole educative da seguire sono pressoché le stesse. Alla base di tutto c’è sempre la fiducia nella capacità dei bambini di autoregolarsi sulle richieste di cibo. Come all’epoca dello svezzamento, sarà il bambino a decidere le quantità che desidera mangiare ed anche il tipo di alimenti, più o meno calorici, più o meno nutrienti, in base al particolare periodo che sta attraversando; e se anche il genitore pensando di fare il suo bene tenderà a proporre quantità eccessive, il fisico si accomoderà, cercando di assorbire solo il necessario. Infatti l’organismo è in grado di adattarsi alle necessità: ovvero in caso di aumentato fabbisogno l’intestino assorbirà il più possibile dai cibi i nutrienti necessari, in caso di apporto eccessivo l’intestino tenderà a scartare tutto il surplus. È un po’ ciò che avviene quando una donna rimane incinta: il suo organismo è programmato per sfruttare le risorse a disposizione il più possibile, ricevendo il messaggio che deve sostentare due individui contemporaneamente.

La principale raccomandazione è quindi di non forzare i propri figli a mangiare. È probabile che, se mangiano poco ai pasti, abbiano già assunto ciò di cui hanno bisogno a merenda o a colazione. Eventualmente si possono ridurre questi pasti secondari in modo che il bambino giunga a pranzo o a cena con maggiore appetito.
A tutto questo c’è da aggiungere però qualche precisazione.

1) Gli eccessi o gli squilibri alimentari non dovrebbero diventare sistematici: in tal caso l’organismo faticherebbe a porre rimedio da solo;

2)La cosa fondamentale per prevenire l’obesità è il movimento. Infatti l’inattività fisica è la principale causa di questo disturbo.

3) Soltanto nell’1-2% dei bambini che soffrono di obesità si può risalire ad una causa genetica, indipendente quindi dai comportamenti precedentemente descritti.

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